Nazionale

"Sport per la mente": l'Uisp sui RaiTre con Matti per il calcio

Patrizia Alfano, vicepresidente Uisp Nazionale, ospite della trasmissione FuoriTg per parlare di attività fisica per persone con disagio mentale

 

“Quello che ho imparato in questi anni di percorso è stato che il gruppo fa sempre la differenza, il gruppo aiuta, noi ci vediamo anche fuori, andiamo a mangiare insieme, è una cosa che ci fa stare bene”: sono le parole di Jacopo, raccolte dalla giornalista Grazia Leoni ad aprire la puntata di giovedì 27 aprile di Fuori Tg, l’approfondimento di RaiTre. “Sport per la mente” è il titolo del servizio che vede lo sport protagonista di percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale per persone che vivono il disagio mentale. Jacopo soffre di un disturbo bipolare, è inserito in una comunità terapeutica grazie al Dipartimento di salute mentale di una ASL romana da un anno e mezzo, seguendo un percorso che lo sta aiutando a stare meglio e a stare bene insieme. Il gruppo calcio è una tappa importante di questo percorso, due volte a settimana si allena con i suoi compagni di squadra, e anche la vita al di fuori della comunità sta riprendendo una sua normalità. “Il calcio mi ha insegnato che è importante stare bene con gli altri, rispettarsi, passare un bel momento insieme”.

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Ospite negli studi di RaiTre Patrizia Alfano, vicepresidente nazionale Uisp: “La cosa che più colpisce di questi ragazzi è l’entusiasmo e la voglia di giocare - ha detto Alfano - ogni anno vado nella mia città, Torino, a seguire le partite perchè è sempre un’emozione condividere la loro gioia. L'inclusione è da sempre al centro delle nostre attività e dei nostri progetti: in questo caso è stato bello costruire con gli psichiatri e gli infermieri un progetto rivolto in particolare alle squadre dei Centri di salute mentale e vederli inserirsi in contesti allargati e pronti a superare i propri limiti attraverso lo sport”.

Ogni anno, a settembre, si svolge la rassegna nazionale Matti per il calcio, il torneo per le squadre di pazienti e operatori dei Dipartimenti di salute mentale e delle ASL, per mettere fuori gioco isolamento e pregiudizi. “Ci attiviamo direttamente per andare a casa dei pazienti - racconta Giancarlo Vinci, psichiatra della Asl 3 di Roma - cercare di stimolarli e fare in modo che la cura si svolga quanto più possibile nel mondo reale e possibilmente in una fase molto precoce. Ovviamente questo progetto va ad integrare un percorso di cura che si svolge nei Centri di salute mentale e riguarda la parte farmacologica, la psicoterapia. I risultati si vedono nella diminuzione dell’uso di farmaci, del numero dei ricoveri e delle crisi. Servirebbe il personale adeguato perché questa realtà si diffondesse di più”.

Dagli interventi è emersa l’importanza di accrescere la cultura e la consapevolezza su queste tematiche all’interno delle famiglie, per poter riconoscere le problematiche ed intervenire prima che diventino troppo gravi. “E’ difficile riconoscere di avere una difficoltà di questo tipo - ha commentato Alfano - con il nostro approccio allo sport, che mette al centro le persone, noi lavoriamo ogni giorno per prenderci cura dei nostri praticanti e spesso i nostri istruttori si ritrovano a lavorare con bambini o ragazzi che non hanno una diagnosi ma nello svolgimento delle attività presentano una serie di disturbi che le famiglie non hanno saputo o si sono rifiutate di riconoscere. Ad esempio nei Centri estivi multisport Uisp che a breve partiranno in tutta Italia, vediamo migliaia di bambini e tra questi ci sono sempre alcuni che si isolano, hanno difficoltà a relazionarsi con gli altri e in un ambiente così aperto e inclusivo come quello dello sport, queste difficoltà emergono più che nel contesto scolastico. Quindi penso che ci sia un lavoro da fare a livello culturale affinché tutti comprendano l’importanza di curare determinati disturbi prima che diventino troppo gravi”.  

Ospite della trasmissione anche lo psichiatra Peppe Dell’Acqua che ha evidenziato le difficoltà attuali del sistema sanitario nell’ambito della salute mentale: “Manca la possibilità di essere ascoltati, di essere presi in carico nella quotidianità - ha detto - però devo dire che vedere quello che voi state facendo ci dà quel tanto di ottimismo che dobbiamo continuare ad avere. Le cooperative sociali, le associazioni come la Uisp che conosco da 40 anni e con cui abbiamo cominciato a fare queste cose, sono quelle realtà che ti dicono che è possibile. Dovremmo superare le forme di psichiatria restrittiva e distante, una psichiatria che rende l'altro un oggetto, una diagnosi adatta per il farmaco e per le interpretazioni psicologiche. Quello che fa lo sport è un avvicinamento formidabile che dovrebbe essere ciò che accade nei servizi di salute mentale: noi dobbiamo essere con l'altro, ma purtroppo questo accade sempre meno, le culture del riconoscimento dell'altro, dell'incontro, della presenza in carico, sono molto ridotte come gli investimenti. Basta pensare che i servizi di salute mentale si chiudono piuttosto che allargarli”.

A fine trasmissione sulla pagina Facebook di FuoriTg Patrizia Alfano ha risposto ad alcune domande dei social GUARDA IL VIDEO

Sport e disagio mentale: Uisp sulla Rai, Patrizia Alfano ospite in diretta a FuoriTg Tg3, Rai3

Patrizia Alfano, vicepresidente nazionale Uisp, ospite in diretta a FuoriTg3, Ri3 interviene su sport e attività fisica per persone con disagio mentale.

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